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In Giordania la promozione della Cucina del Sud Italia, c’è Pietro Parisi

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pietro-parisiL’Accademia Euromediterranea collaborerà con l’ICE – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, per supportare, con una Rassegna di cucina regionale italiana alla JAU-Jordan Applied University, l’azione di promozione delle aziende agroalimentari delle quattro Regioni presso la catena distributiva Carrefour. L’azione si inquadra nell’ambito delle attività previste in Giordania dal Piano Export Sud per le quattro Regioni Obiettivo Convergenza, ed è volta, oltre che alla promozione delle aziende, a valorizzare uno dei pilastri economici e culturali italiani: la cucina.

Da domenica 23 a giovedì 27 novembre lo Chef campano Pietro Parisi e lo Chef pugliese Ippazio Turco porteranno avanti lezioni di cucina suddivise in sessioni mattutine e pomeridiane. Seguiranno, dal 30 novembre al 4 dicembre, Pietro D’Agostino, Chef siciliano, e lo Chef calabrese Luca Abbruzzino. Ai corsi di cucina saranno abbinate due settimane gastronomiche, con speciali menu regionali, presso i ristoranti del Four Seasons Hotel e del Regency Palace Hotel. Dal 23 al 28 novembre il Four Season Hotel ed il Regency Palace Hotel ospiteranno rispettivamente lo Chef Ippazio Turco e lo Chef Pietro Parisi. Mentre dal 30 novembre al 5 dicembre al Regency Palace Hotel ci sarà lo Chef Pietro D’Agostino e al Four Season Hotel il collega Luca Abbruzzino.

Pietro Parisi attualmente si divide fra la propria terra e l’Oman, infatti lavora anche per Saleem Q. Al Zawawi, sceicco e presidente della Marina Bandar Al-Rowdha e Advisor del Ministry of Sports Affairs. “Sto insegnando al personale degli Emirati Arabi la nostra cucina. Si è deciso di aprire tre ristoranti, i già esistenti O Sole Mio, nell’hotel Radisson Blu di Muscat, Trattoria – afferma Parisi – e lo scorso aprile, è stato inaugurato il Rossini nel complesso the Cave, tra i più lussuosi dell’Oman. Tutti i locali hanno una filosofia comune: portare l’autentica cucina italiana in Oman e i prodotti campani”.

La cucina di Ippazio Turco è recensita dalle maggiori riviste di settore, come Michelin, Espresso, Tou- ring, Gambero Rosso. Dopo numerose esperienze in Francia, Spagna e Grecia ha deciso di tornare nella sua terra natìa, a Tricase, per aprire nel 2005 il Lemì. “Fare cucina – dice Ippazio Turco – è una sorta di macaria (magia), di profumi, di semi tramandati da una generazione all’altra che mi ricordano tradizioni e saperi salentini che conservo in tutti i miei piatti”. Lo chef del Lemì diventa uno tra gli interpreti più brillanti della “nuova cucina pugliese” perché rivitalizza la tradizione salentina con idee a volte strava- ganti, ancorché geniali, e un po’ naïf.

La critica enogastronomica incorona Pietro D’Agostino “fantasioso interprete della cucina del territorio” e gli attribuisce un “premio all’eccellenza della ristorazione italiana”.  Nato a Taormina, studia nell’acca- demia culinaria più prestigiosa dell’isola, a 21 anni cucina all’Hyde Park di Londra per illustri personag- gi inglesi ed a 23 anni inaugura il ristorante del Grand Hotel Costa Esmeralda, in Costa Rica. Dopo esser stato chef del ristorante Torpedo dell’Hotel Le Meridien Lingotto di Torino e uno dei cuochi del team de Il Gattopardo del Grand Hotel Mazzarò Sea Palace, lo chef D’agostino corona finalmente il suo sogno: aprire un suo ristorante, La Capinera, dove esprimere tutte le ricchezze della cucina siciliana, elaboran- done però con una creatività intelligente e innovativa.

Luca Abbruzzino, dopo vari stage torna nel ristorante di famiglia “Alta Cucina Locale” dove gestisce la cucina. Con l’avvento di Luca in cucina sono arrivati tanti riconoscimenti: Stella Michelin, novembre 2013; Bibenda, ristorante dell’anno 2014/15; Espresso, 16/20 primo ristorante in Calabria 2014/15; Touring Club, riconoscimento di Olimpo della cucina al ristorante e personalmente a Luca il premio di Top di Domani. Per le grandissime potenzialità della sua terra, che non la cambierebbe mai con nessun altro posto al mondo, Luca propone una cucina semplice, essenziale ed equilibrata.

A conclusione sarà organizzata, presso il ristorante della JAU, una cena preparata dagli studenti della Scuola sotto la supervisione dei formatori, durante la quale saranno consegnati gli attestati di partecipa- zione, a firma del Direttore dell’Ufficio ICE-Agenzia, del Direttore dell’Accademia Euromediterranea, del Rettore della JAU e degli Chefs formatori.


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